lunedì 11 ottobre 2010

Il ministro al Fmi: «Debiti pubblici saliti per salvare le banche La crisi non è colpa della Cina, ma dell'Occidente»

Crisi, Tremonti: «Sono tornati i bankers,
la speculazione è a piede libero»


ROMA (9 ottobre) - «I bankers sono tornati: la speculazione è a piede libero - ha detto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti - Due anni fa non c'erano, a Istanbul erano low profile, ora sono tornati: occupano gli hotel più costosi, organizzano feste e ricevimenti. Questo dimostra che la speculazione è a piede libero». Tremonti ha parlato a Washington per i lavori del Fondo monetario internazionale che, nel documento finale, scrive che «la ripresa economica procede, ma è fragile e non omogenea».

«I bonus dei banchieri internazionali sono superiori ai livelli di prima della crisi - dice il ministro - I bonus, i derivati e tutto è agli stessi livelli di prima della crisi. Forse i bonus sono più alti».

«Debiti pubblici saliti per salvare le banche». «I debiti pubblici sono saliti anche perché è stata fatta la scelta di salvare le banche nel loro insieme - ha detto Tremonti - Per fortuna questo non è accaduto in Italia».

«Crisi, non è colpa della Cina, ma dell'Occidente».
«Non vedo ragione di criticare la Cina, ma piuttosto l'Occidente che ha messo in pista un meccanismo di globalizzazione troppo rapido - ha detto Tremonti - I cinesi non hanno nessuna colpa, hanno una loro logica. L'avete voluto voi così in fretta il mercato mica io. Avete sostituito a "liberté, egalité, fraternité" il motto "globalité, marché, monnaie"».

Tremonti ha successivamente spiegato che il suo riferimento non era rivolto in particolare ai banchieri italiani. Una precisazione accolta favorevolmente dall'amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera, che con Tremonti si è incontrato alla tradizionale colazione offerta da Cà de Sass presso l'ambasciata italiana. «Mi ha fatto molto piacere che Tremonti abbia distinto tra banchieri e banchieri, l'ho apprezzato» ha detto Passera incontrando i giornalisti. L'ad di Intesa ha sottolineato in particolare che «nella crisi le varie banche si sono comportate in modo diverso: quelle come la nostra non hanno creato i presupposti della crisi, hanno tenuto e non hanno chiesto soldi, quindi fa molto bene chi distingue tra banchiere e banchiere»