sabato 25 settembre 2010

Raimondo Mesiano che lo scorso ottobre aveva condannato Fininvest a versare 750 milioni.

Verso il risarcimento alla Cir ma l'importo è ridimensionato

Il danno subito da Cir nella cosiddetta guerra di Segrate esiste, ma è stato ridimensionato dai consulenti nominati dalla Corte d'appello civile di Milano rispetto a quello quantificato dal giudice di primo grado Raimondo Mesiano che lo scorso ottobre aveva condannato Fininvest a versare 750 milioni alla holding di Carlo De Benedetti per la vicenda del Lodo Mondadori.


È quanto emerge dalla relazione, 128 pagine con una serie di allegati, depositata questa mattina dopo una serie di proroghe, che ha messo le ali al titolo Cir (+5% in Borsa) e che, se dovesse essere accolta, potrebbe portare, sottraendo un'integrazione equitativa valutata in 47,5 milioni e ricalcolando tra l'altro interessi e rivalutazione monetaria, a un ribasso del risarcimento di una percentuale che va dal 35 al 41%, che si tradurrebbe in una cifra compresa tra i 264 e i 310 milioni di euro di sconto. Tale conteggio non è contenuto nell'elaborato depositato oggi, ma si evince in base alle considerazioni dei tre esperti nominati dai giudici, con un risarcimento che si può stimare tra 450 e quasi 500 milioni.

Marcegaglia sulla crisi sconfessa Giulio Tremonti


Il presidente di Confindustria a Viareggio: "La sensazione è che stiamo uscendo dalla crisi con una capacità di crescita inferiore alla media europea. Non è vero che l'Italia ha fatto meglio".

Il leader di Confindustria Emma Marcegaglia «L'Italia meglio degli altri? Non è vero, siamo stati fortemente colpiti dalla crisi». Non solo. «C'è la sensazione che stiamo uscendo dalla crisi con una capacità di crescita inferiore alla media europea». Il presidente della Confindustria Emma Marcegaglia non condivide lo scenario ottimista anche se cauto del ministro dell'Economia Giulio Tremonti. Per la leader degli industriali «l'Italia ha un problema serio di crescita».
In questa fase della crisi «il peggio è alle spalle», dice, ma «siamo comunque in un quadro di incertezza». Le previsioni di viale dell'Astronomia sono state riviste di recente al ribasso: il Pil per il 2011 crescerà dell'1,3% contro l'l,6% predentemente previsto. Ma secondo Confindustria, anche se lo scenario è precario, non c'è al momento il rischio di cadere in una nuova recessione. Parlando a Viareggio all'Assise di Confindustria Toscana, Marcegaglia ha anche bacchettato i politici esortandoli a «concentrarsi su crescita e occupazione, accantonando il dibattito sui temi che leggiamo in questi giorni sui giornali».
«I problemi dell'occupazione - ha incalzato - non attendono i passaggi di parlamentari da una parte all'altra, pretendono risposte serie e immediate». Nell'agenda della politica il presidente degli imprenditori cheida che sia massa «una riforma fiscale che crei un sistema meno oppressivo per imprese e lavoratori. Ci sono aziende dove, con l'Irap, il prelievo fiscale raggiunge il 70% del fatturato».


25/09/201