mercoledì 29 settembre 2010

IL DOPPIO SEGRETO 1927 Magritte Renè (XX secolo)

Ancora una volta il pittore interroga quella che noi chiamiamo la realtà. Sullo sfondo di un paesaggio marino, il viso impassibile di un uomo (o di un manichino di cera) è stato tranciato e spostato lentamente. La mascherina è stata proprio strappata, ma ciò che celava è ancora più misterioso e si rimane perplessi di fronte a quella ampia cavità delle pareti umide e scure, avvinte da sonagli ( probabilmente legati a ricordi infantili e che ritornano spesso nelle opere del pittore). Magritte svela il baratro che separe l’essere dalla sua apparenza e conferma che la realtà resta enigmatica. Nello stesso modo, l’occhio che contiene il cielo che sta osservando (il falso specchio), il vetro rotto della finestra(La clèf des champs) che continua a rimandare l’immagine del paesaggio, il dipinto (La Condition humaine) che nasconde il paeseggio che vorrebbe mostrare, ancora la sostituzione di personaggi del Balcon di Manet con bare (perspective) esprimono chiaramente il suo messaggio: bisogna diffidare dalle apparenze, degli oggetti reali, ma anche nelle immagini e dipinti. Magritte ha rinunciato alle seduzioni evidenti del suo mestiere : i colori senza velocità la tecnica accademica e fredda che si priva anche del brio enfatico di un Dalì. Il fascino di questa opera è dovuto essenzialmente a ciò che trasmette; si presenta come riflesso della vita apparentemente tranquilla, senza incidenti né drammi manifesti se non quello del suicidio  della madre, quando egli era appena quattordicenne.
Analisi stilistica (pittore belga)
RDG.

Madonna COL BAMBINO 1470 circa


L'Opera

* Il dipinto, giunto a brera nel 1808, proviene dall' Ufficio dei Regolatori alla Scrittura del Palazzo Ducale di Venezia. L'opera è più comunemente ricordata con il nome di <<Madonna greca>> per la presenza, sullo sfondo del dipinto, nella parte superiore, di alcune lettere greche. La Madonna col Bambino, ritenuta concordante opera di Giovanni Bellini, è stata variamente datata tra il 1460 e il 1475.

RDG.

Cristo Morto 1480-1490 XV secolo

L'Opera

* Un <<Cristo in scurto>> è elencato, con altri dipinti che si trovano in casa del Mantegna alla sua morte, in una lettera del 2 ottobre 1506, scritta dal figlio del pittore al marchese Francesco Gonzaga.
Il diponto, giunto in possesso del cardinale Sigismondo Gonzaga, è segnalato per l'utima volta nel 1627 a Mantova, dove si trova nel camerino delle dame di Palazzo Ducale. Fu acquistato, forse nel 1806, a Roma dal pittore Giuseppe Bossi e venne ceduto dai suoi eredi all'Accademia di Belle Arti di Brera nel 1824. La storia delle varie copie di quest'opera è alquanto complessa, anche se l'autobiografia della versione di Brera è accolta da tutti gli studiosi. Sussistono, invece alcune divergenze circa la sua datazione.

Mantegna Andrea. (pittore Italiano)
RDG.

Eros e arte, il Giappone di Nobuyoshi Araki Nobuyoshi Araki, Satchin, 1962

Eros e arte, il Giappone di Nobuyoshi Araki Nobuyoshi Araki, Satchin, 1962

Nobuyoshi Araki,Satchin, 1962,

"Lite fra dottoresse per il cesareo" Neonata invalida al 100 per cento

Il padre: "Discussione concitata. Al cambio turno dei medici e i nuovi arrivati hanno optato per il taglio
Ma ormai era tardi: mia moglie aveva l'utero lacerato". Ma l'azienda ospedaliera smentisce la vicenda


BERGAMO - Una bimba albanese è nata invalida agli Ospedali Riuniti di Bergamo, dopo una lite tra due dottoresse per decidere se intervenire o meno con un parto cesareo. Secondo il padre della piccola, Saimir Zekaj, 38 anni, operaio albanese da 16 anni in Italia, la moglie 35enne sarebbe stata lasciata due giorni in sala travaglio con dolori fortissimi. La bimba, nata al termine di una gravidanza tranquilla, è invalida praticamente al cento per cento e la madre non potrà più avere figli a causa di lesioni all'utero.

La notizia, riferita dal quotidiano online Bergamonews, risale al 30 gennaio scorso. E' recente, invece, l'apertura di un fascicolo a carico di ignoti da parte della Procura di Bergamo, che dovrà ora accertare quanto denunciato. La piccola Samantha è in ospedale con malformazioni gravi, nutrita da un sondino nell'addome. "Abbiamo assistito a una discussione molto accesa tra due dottoresse - spiega il padre della bambina - una invitava a fare il cesareo, l'altra no. Fino a che è cambiato il turno dei medici e i nuovi arrivati hanno optato per il cesareo. Ma ormai era tardi: mia moglie aveva l'utero lacerato e la bambina è nata con gravissimi problemi".

La notizia è stata smentita dall'azienda ospedaliera. "La signora è stata ricoverata nella serata del 28 gennaio e assistita correttamente per tutta la degenza - si legge in un comunicato - Le ecografie e i costanti monitoraggi dei parametri fetali hanno evidenziano una situazione regolare sia per il feto sia per l'andamento del travaglio. Il monitoraggio, eseguito in continuo, ha evidenziato sofferenza fetale alle 20 del 30 gennaio e il medico di guardia ha deciso per un cesareo in emergenza. Solo una volta ottenuto il consenso della donna, che in un primo momento si era opposta all'intervento, i medici hanno proceduto all'operazione e alle 21 la bambina è nata gravemente asfittica". Inoltre, secondo i Riuniti, "è inesatta la notizia che in seguito al parto la paziente abbia perso l'utero. Pur capendo il dolore della famiglia l'azienda ospedaliera smentisce fermamente che le condizioni della bambina siano imputabili a un contrasto fra gli operatori".

Il presidente della commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori in campo sanitario, Leoluca Orlando, ha comunque scritto all'assessore alla Sanità della Regione Lombardia, Luciano Bresciani, chiedendo una dettagliata relazione sulla vicenda. "E' dovere istituzionale della commissione - ha spiegato Orlando - esaminare la relazione che si attende venga trasmessa dal competente assessore regionale, al fine di accertare eventuali responsabilità professionali e/o anomalie funzionali e organizzative nonché venire a conoscenza di eventuali provvedimenti sanzionatori o cautelari adottati".
(29 settembre 2010)

Muore dopo sei interventi a Roma


Denuncia parenti, 36 giorni agonia dopo chiusura arteria errata

29 settembre, 12:53

Muore dopo sei interventi a Roma (ANSA) - ROMA, 29 SET - Un uomo di 52 anni e' morto il 23 settembre al Fatebenefratelli di Roma dopo 36 giorni di agonia.

I parenti hanno denunciato l'accaduto. La procura ha disposto l'autopsia che e' stata effettuata ieri. L'uomo era stato ricoverato per sottoporsi a una nefrectomia (l'asportazione di un rene sede di tumore) e nei giorni successivi ha subito altri cinque interventi a seguito di un processo necrotico irreversibile, causato dalla chiusura di un'arteria sbagliata.

Emma Marcegaglia

La guida, sostantivo femminile



Emma Marcegaglia

Emma Marcegaglia nasce a Mantova il 24 dicembre 1965. Frequenta le elementari a Gazoldo degli Ippoliti (MN), dove si trova la sede principale delle aziende della Marcegaglia S.p.A., gruppo industriale attivo nella lavorazione dell'acciaio fondato nel 1959 dal padre Steno. Frequenta le scuole medie inferiori ed il liceo scientifico a Mantova, diplomandosi nel 1985. Gli studi proseguono all'università Bocconi di Milano, dove consegue a pieni voti nel 1989 una laurea in Economia Aziendale, perfezionandosi infine con un Master in Business Administration a New York.

Inizia subito a lavorare nel gruppo Marcegaglia dove da sempre la conduzione, la proprietà e il consiglio di amministrazione sono sotto la guida della famiglia. Emma affianca il fratello Antonio occupandosi della parte amministrativa e finanziaria.

Nel gennaio 1990 il padre le chiede di seguire Albarella S.p.A., di cui il gruppo Marcegaglia ha acquistato il 100% delle azioni. Albarella è un'isola privata situata nella laguna a sud della città di Venezia. Situata nel Parco Naturale del Delta del Po, collegata con un ponte alla terraferma, l'isola misura 5 Km di lunghezza per 1,5 di larghezza: si tratta di oltre 500 ettari coperti dalla macchia mediterranea. L'isola conta due milioni di alberi di 150 specie arboree diverse, tra cui il pino marittimo e il pioppo bianco "Populus Alba", da cui l'isola prende il proprio nome. Emma affianca la KTMG, la società di revisione che compie un'analisi della situazione aziendale, di Albarella, la quale opera nel mercato del turismo e della gestione alberghiera e immobiliare.

Con determinazione, a partire dal 1991, vara nuove strategie che riportano l'azienda in positivo e nel contempo migliorano la qualità del prodotto. Nel frattempo viene creata una nuova struttura all'interno del gruppo Marcegaglia, l'ufficio servizi finanziari, dedicata alla gestione della tesoreria del gruppo: è Emma che viene scelta per dirigerlo, occupandosi - per tutte le società del gruppo - della gestione dei rapporti con le banche, delle attività sui mercati, dei titoli di stato e aziendali.

Insieme al fratello Antonio è amministratore delegato del gruppo e di tutte le società controllate; il padre Steno ricopre invece la carica di presidente.

Emma Marcegaglia è inoltre presidente della Fondazione Areté Onlus per il sostegno dell'attività Vita-Salute San Raffaele, membro permanente del "Enterprise Policy Group – Professional Chamber" e del Comitato Esecutivo dell'Aspen Institute Italia. Ha ricoperto gli incarichi di vice presidente di Confindustria per l'Europa, presidente nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria, presidente dello YES (Young Entrepreneurs for Europe), vice presidente di Confindustria con deleghe all'energia e al coordinamento delle politiche industriali e ambientali.

Per il suo attivo impegno in Confindustria nel mese di Marzo 2008 succede a Luca Cordero di Montezemolo, alla presidenza: è la prima donna di sempre alla guida della Confederazione Generale dell'Industria Italiana

Adriano Olivetti

Senso della comunità


Adriano Olivetti





Straordinaria e poliedrica figura di imprenditore è stato anche uomo di cultura, politico, intellettuale, editore ed urbanista. Adriano Olivetti nasce a Ivrea l'11 aprile del 1901. La vocazione per il mondo dell'industria la eredita dal padre Camillo, un eclettico ingegnere, che nel 1908 fonda a Ivrea "la prima fabbrica italiana di macchine per scrivere".

Dopo essersi laureato in chimica industriale al Politecnico di Torino, nel 1924 inizia l'apprendistato nell'azienda paterna come operaio. A questo proposito, molti anni più avanti, e quando l'azienda sarà un colosso internazionale, dirà al giovane Furio Colombo: "[...] io voglio che lei capisca il nero di un lunedì nella vita di un operaio. Altrimenti non si può fare il mestiere di manager, non si può dirigere se non si sa che cosa fanno gli altri".

L'anno seguente, Olivetti compie un viaggio negli Stati Uniti, viaggio che gli offre l'opportunità di visitare decine di fabbriche fra le più avanzate, sia sotto il profilo della concezione che del rapporto con i dipendenti. Per la sua sensibilità estrosa e ricettiva questo è uno stimolo fortissimo. Tornato in Italia, infatti, si mette in testa di aggiornare e modernizzare la Olivetti, con una serie di progetti appositamente pensati da lui. Fra le novità introdotte si trovano idee originalissime e all'avanguardia, caratterizzate da un'attenta e sensibile gestione dei dipendenti, sempre guardati dal punto di vista squisitamente umano prima che come risorse produttive. Ecco allora prendere corpo un'organizzazione decentrata del personale, una diversa strutturazione delle funzioni direttive, la razionalizzazione dei tempi e metodi di montaggio, lo sviluppo della rete commerciale in Italia e all'estero e altro ancora. Sulla spinta di questo entusiasmo innovatore, di lì a poco avvia anche il progetto della prima macchina per scrivere portatile che uscirà nel 1932 con il nome di MP1.

La nuova organizzazione fa aumentare in maniera significativa la produttività della fabbrica e le vendite dei prodotti. Alla fine del 1932 è nominato Direttore Generale dell'azienda, di cui diventerà Presidente nel 1938 subentrando al padre Camillo. Porta avanti riflessioni e sperimentazioni nel campo dei metodi di lavoro e pubblica, nella rivista da lui fondata, "Tecnica e Organizzazione", vari saggi di tecnologia, economia e sociologia industriale. A Ivrea avvia la progettazione e costruzione di nuovi edifici industriali, uffici, case per dipendenti, mense, asili, dando origine ad un articolato sistema di servizi sociali. In particolare, nel 1937 dà l'avvio alla costruzione di un quartiere residenziale per i dipendenti, su progetto degli architetti Figini e Pollini (il futuro padre del pianista Maurizio). In ambito strettamente indutriale, invece, riduce l'orario di lavoro da 48 a 45 ore settimanali, a parità di salario, in anticipo sui contratti nazionali di lavoro.

Nel 1956 diventa membro onorario dell'American Institute of Planners e vicepresidente dell'International Federation for Housing and Town Planning; nel 1959 è nominato presidente dell'Istituto UNRRA-Casas, creato in Italia per la ricostruzione post-bellica. Tra i numerosi riconoscimenti che gli sono attribuiti vi sono, nel 1955, il Compasso d'Oro per meriti conseguiti nel campo dell'estetica industriale e, nel 1956, il Gran Premio di architettura per "i pregi architettonici, l'originalità del disegno industriale, le finalità sociali e umane, presenti in ogni realizzazione Olivetti".

Tra la fine degli anni '40 e la fine degli '50 la Olivetti porta sul mercato alcuni prodotti destinati a diventare veri oggetti di culto per la bellezza del design, ma anche per la qualità tecnologica e l'eccellenza funzionale: tra questi la macchina per scrivere Lexikon 80 (1948), la macchina per scrivere portatile Lettera 22 (1950), la calcolatrice Divisumma 24 (1956). La Lettera 22 nel 1959 verrà indicata da una giuria di designer a livello internazionale come il primo tra i cento migliori prodotti degli ultimi cento anni.

Alla fine della seconda guerra mondiale l'attività di Adriano Olivetti come editore, scrittore e uomo di cultura si intensifica. Già in precedenza, assieme a un gruppo di giovani intellettuali, aveva fondato una nuova casa editrice, la NEI (Nuove Edizioni Ivrea), di fatto trasformata nel 1946 nelle Edizioni di Comunità. Con un intenso programma editoriale, sono pubblicate importanti opere in vari campi della cultura, dal pensiero politico alla sociologia, dalla filosofia all'organizzazione del lavoro, facendo conoscere autori d'avanguardia o di grande prestigio all'estero, ma ancora sconosciuti in Italia.

In Europa, intanto, imperversa la seconda guerra mondiale e l'imprenditore si rifugia momentaneamente in Svizzera. Qui completa la stesura del libro "L'ordine politico delle comunità", in cui esprime le idee alla base di un vagheggiato Movimento Comunità, fondato successivamente nel 1947. La rivista "Comunità", invece, iniziate le pubblicazioni nel 1946, diventa il punto di riferimento culturale del Movimento. Alla fine del '59 le Edizioni di Comunità pubblicheranno una raccolta di saggi di Adriano Olivetti sotto il titolo "Città dell'Uomo".
Per tradurre le idee comunitarie in realizzazioni concrete, nel 1955 fonda l'IRUR - Istituto per il Rinnovamento Urbano e Rurale del Canavese - con l'obiettivo di combattere la disoccupazione nell'area canavesana promuovendo nuove attività industriali e agricole. L'anno seguente il Movimento Comunità si presenta alle elezioni amministrative e Adriano Olivetti viene eletto sindaco di Ivrea. Il successo induce Comunità a presentarsi anche alle elezioni politiche del 1958, ma risulta eletto il solo Adriano Olivetti.

Il 27 febbraio 1960, nel pieno di una vita ancora vulcanica e intensa, muore improvvisamente durante un viaggio in treno da Milano a Losanna, lasciando un'azienda presente su tutti i maggiori mercati internazionali, con circa 36.000 dipendenti, di cui oltre la metà all'estero.

Luca di Montezemolo

Il motore dell'industria italiana


Luca di Montezemolo


Luca Cordero di Montezemolo nasce a Bologna il 31 agosto 1947. Dal cognome composto si evince subito che le sue sono nobili origini: a seguito dell'abolizione dei titoli e dei privilegi nobiliari sancita dalla costituzione italiana con l'avvento della Repubblica, il cognome "Cordero di Montezemolo" incorpora anagraficamente una parte del titolo nobiliare originale ("di Montezemolo"), aggiunto in seguito all'originale cognome famigliare.

Studia presso l'Università degli studi di Roma "La Sapienza" conseguendo la laurea in Giurisprudenza nel 1971. In seguito studia Diritto Internazionale frequantando la Columbia University di New York.

Il futuro presidente e industriale italiano entra in Ferrari nel 1973 come assistente di Enzo Ferrari; subito ricopre il ruolo di responsabile della Squadra Corse.

E' il 1977 quando lascia la Ferrari per diventare responsabile delle relazioni esterne della FIAT; in seguito sarà amministratore delegato della ITEDI, la holding che controlla il quotidiano "La Stampa" oltre ad altre attività editoriali del Gruppo FIAT.

Diventa poi nel 1982 amministratore delegato della Cinzano International, società dell'Ifi; è anche il responsabile per l'organizzazione della partecipazione all'America's Cup con l'imbarcazione Azzurra Challenge.

Nel 1984 Luca Cordero di Montezemolo è direttore generale del comitato organizzatore dei Mondiali di Calcio di Italia '90.

Torna alla Ferrari nel 1991 in qualità di Presidente e Amministratore delegato, ruolo che ricoprirà a lungo con grande passione sportiva oltre che con saggezza manageriale.
Sotto la sua guida (e quella di Michael Schumacher) la squadra Ferrari di Formula 1 è tornata a vincere il Campionato Mondiale nel 2000, prima volta dal 1979 (nel 1999 la squadra aveva vinto il Campionato Costruttori, prima volta dal 1983).

Nella metà degli anni '90 molto nota è stata la sua relazione con Edwige Fenech.

Nel 2004 il Financial Times cita Montezemolo tra i cinquanta migliori manager al mondo.
E' inoltre fondatore di "Charme", fondo finanziario con il quale ha acquisito "Poltrona Frau" nel 2003 e "Ballantyne" nel 2004.

L'Università degli Studi di Modena gli ha assegnato una Laurea Honoris Causa in Ingegneria Meccanica, e la Fondazione CUOA di Vicenza una in Gestione Integrata d'Impresa.

In passato ha ricoperto gli incarichi di presidente della FIEG (Federazione Italiana Editori Giornali) e degli Industriali della Provincia di Modena, è stato consigliere di amministrazione di Unicredit Banca, TF1, amministratore delegato di RCS Video.

Dal 27 maggio 2003 e fino al marzo del 2008 è Presidente di Confindustria, ruolo che sarà poi occupato da Emma Marcegaglia.

Montezemolo è tuttora presidente della Maserati (dal 1997), presidente della FIAT (dal 2004 al 2010), della Fiera Internazionale di Bologna e della Libera Università Internazionale degli Studi Sociali (Luiss), è consigliere di amministrazione del quotidiano La Stampa, PPR (Pinault/Printemps Redoute), Tod's, Indesit Company, Campari e del Bologna Calcio. E' inoltre imparentato con il cardinale cattolico Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, eletto da Papa Benedetto XVI nel 2006.

Nel 2010 lascia la presidenza della Fiat in favore di John Elkann, trentaquattrenne vicepresidente, primogenito di Margherita Agnelli e del suo primo marito Alain Elkann.

Neonata invalida dopo lite tra dottoresse a Bergamo


La notizia, riferita questa mattina dal quotidiano online 'Bergamonews', risale al 30 gennaio scorso

29 settembre, 10:06

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Neonata invalida dopo lite tra dottoresse a Bergamo BERGAMO  - Una bimba albanese è nata invalida agli Ospedali Riuniti di Bergamo, dopo una presunta lite tra due dottoresse per decidere se intervenire o meno con un parto cesareo. Secondo il padre della piccola, Saimir Zekaj, 38 anni, operaio albanese da 16 anni in Italia, la moglie sarebbe stata lasciata due giorni in sala travaglio con dolori fortissimi. La bimba, nata al termine di una gravidanza tranquilla, è invalida praticamente al cento per cento e la madre non potrà più avere figli, a causa di lesioni all'utero.
La notizia, riferita questa mattina dal quotidiano online 'Bergamonews', risale al 30 gennaio scorso. Da allora la piccola Samantha è in ospedale con malformazioni gravi, nutrita da un sondino nell'addome. Un'indagine è stata avviata da tempo, dopo la denuncia dei genitori. "Abbiamo assistito a una discussione molto accesa tra due dottoresse - spiega il padre della bambina - una invitava a fare il cesareo, l'altra no. Fino a che è cambiato il turno dei medici e i nuovi arrivati hanno optato per il cesareo. Ma ormai era tardi: mia moglie aveva l'utero lacerato e la bambina è nata con gravissimi problemi".

LA FAMIGLIA DI CARLO IV 1800-1801

L'Opera

* Nel 1799 Goya era stato nominato <<primo pittore di corte>> e una anno dopo, precisamente nel marzo del 1800 , si accingeva a dipingere nella residenza di Aranjjuez questo grande ritratto della famiglia reale, il più celebre tra quelli dei regnanti si Spagna. Di particolare interesse è la serie di schizzi preparati, in cui l'artista è riuscito a cogliere, con grande penetrazione psicologica, il carattere di ciascun personaggio. Purtroppo dei dieci abbozzi, allora realizzati, non ne restano che cinque, comprendendo quelli conservati al Museo del Prado.
Goya Y LUCIENTES Francisco de  XIX secolo
 RDG.

I SETTE PECCATI CAPITALI 1475-1480

L'Opera
* i sette peccati capitali figurati tra le opere che Filippo II di Spagna fece trasportare all'Escorial nel 1574. Tale spostamento ha evitato che il quadro subbisse la medesima sorte delle opere rimaste nell' altra sede: distrutte a causa di incendi che colpirono l'edificiio e dispose nel corso dell'invasione Napoleonica. Opera di devozione e di meditazione, si trovava nella camera del Re, probabilmente insieme ad un' altra tavola del pittore raffigurante i Sette Sacramenti.
Bosch Hieronymus. (pittore fiammingo)
RDG.