mercoledì 29 settembre 2010

"Lite fra dottoresse per il cesareo" Neonata invalida al 100 per cento

Il padre: "Discussione concitata. Al cambio turno dei medici e i nuovi arrivati hanno optato per il taglio
Ma ormai era tardi: mia moglie aveva l'utero lacerato". Ma l'azienda ospedaliera smentisce la vicenda


BERGAMO - Una bimba albanese è nata invalida agli Ospedali Riuniti di Bergamo, dopo una lite tra due dottoresse per decidere se intervenire o meno con un parto cesareo. Secondo il padre della piccola, Saimir Zekaj, 38 anni, operaio albanese da 16 anni in Italia, la moglie 35enne sarebbe stata lasciata due giorni in sala travaglio con dolori fortissimi. La bimba, nata al termine di una gravidanza tranquilla, è invalida praticamente al cento per cento e la madre non potrà più avere figli a causa di lesioni all'utero.

La notizia, riferita dal quotidiano online Bergamonews, risale al 30 gennaio scorso. E' recente, invece, l'apertura di un fascicolo a carico di ignoti da parte della Procura di Bergamo, che dovrà ora accertare quanto denunciato. La piccola Samantha è in ospedale con malformazioni gravi, nutrita da un sondino nell'addome. "Abbiamo assistito a una discussione molto accesa tra due dottoresse - spiega il padre della bambina - una invitava a fare il cesareo, l'altra no. Fino a che è cambiato il turno dei medici e i nuovi arrivati hanno optato per il cesareo. Ma ormai era tardi: mia moglie aveva l'utero lacerato e la bambina è nata con gravissimi problemi".

La notizia è stata smentita dall'azienda ospedaliera. "La signora è stata ricoverata nella serata del 28 gennaio e assistita correttamente per tutta la degenza - si legge in un comunicato - Le ecografie e i costanti monitoraggi dei parametri fetali hanno evidenziano una situazione regolare sia per il feto sia per l'andamento del travaglio. Il monitoraggio, eseguito in continuo, ha evidenziato sofferenza fetale alle 20 del 30 gennaio e il medico di guardia ha deciso per un cesareo in emergenza. Solo una volta ottenuto il consenso della donna, che in un primo momento si era opposta all'intervento, i medici hanno proceduto all'operazione e alle 21 la bambina è nata gravemente asfittica". Inoltre, secondo i Riuniti, "è inesatta la notizia che in seguito al parto la paziente abbia perso l'utero. Pur capendo il dolore della famiglia l'azienda ospedaliera smentisce fermamente che le condizioni della bambina siano imputabili a un contrasto fra gli operatori".

Il presidente della commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori in campo sanitario, Leoluca Orlando, ha comunque scritto all'assessore alla Sanità della Regione Lombardia, Luciano Bresciani, chiedendo una dettagliata relazione sulla vicenda. "E' dovere istituzionale della commissione - ha spiegato Orlando - esaminare la relazione che si attende venga trasmessa dal competente assessore regionale, al fine di accertare eventuali responsabilità professionali e/o anomalie funzionali e organizzative nonché venire a conoscenza di eventuali provvedimenti sanzionatori o cautelari adottati".
(29 settembre 2010)

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