martedì 9 novembre 2010

Tremonti: il capitalismo senza regole non ha futuro

Tremonti: il capitalismo senza regole non ha futuro


La crisi può diventare un processo di unione e non di divisione in Europa. Un'occasioneper cambiare le politiche fiscali  dei decenni passati e ridisegnare le strutture sociali senza più l'uso illimitato del debito pubblico. Un'opportunità per scrivere i nuovi criteri del capitalismo e del diritto mondiale nei global legal standards. ll ministro dell'economia Giulio Tremonti è tornato questa mattina a parlare di crisi ma con un messaggio di speranza e non di paura.

Rivolto alla folta platea degli studenti dell'università San Raffaele di Milano, non ha mostrato solo il volto «demenziale e irresponsabile del mercatismo» che ha provato a sostituire i principi di libertà, uguaglianza e fraternità con la globalizzazione, il mercato e la moneta. Ha spiegato invece che la lotta contro la speculazione va accompagnata da politiche per riconquistare la fiducia dei mercati e di quegli investitori come i fondi pensione, che svolgono un ruolo sociale.
«Il capitalismo senza regole non ha futuro» ha ammonito affermando con vigore che l'Europa ha risposto già a questo bisogno di nuove regole modificando la sua architettura con una nuova linea di difesa esterna e maggiore disciplina interna. «Io credo in un effetto positivo di questo esperimento» ha affermato concludendo la lezione.
E gli studenti, molti di essi dalla facolta di Medicina e filosofia, lo hanno applaudito calorosamente. Alcuni avevano preparato un cartello, su stoffa bianca, la scritta in rosso basta con i tagli. Ma lo hanno lasciato timidamente sui banchi, ripensando forse alle parole del ministro che li ha invitati a partecipare alla tenuta sociale del paese, lavorando come «persone, famiglie, comunità e volontari» al fianco della macchina dello Stato