A-NI-MIAMO LA POESIA di Daniela Schiarini
(Amiamo la poesia con Anima)
Sono girovago per il mondo....alla ricerca del tesoro nascosto.
Ma nascosto dove?...e quale tesoro cerco?
Continuo a cercare nei posti più disparati quella scintilla che riesca ad accendere la fiamma delle mie passioni.
Immagino di trovarla nei colori,quelli che,con maestria d'artista,il pittore mescola,per poi darli alla tela....
Immagino di trovarla quì,nel web,dove le emozioni filtrano attraverso uno schermo e,se non fasulle,si dipingono sull'anima nostra...
Immagino di trovarla nella musica e nella poesia,insuperabile sposalizio di melodia e dolcezza...
Poi,si ritorna alla "realtà": il computer si spegne e cala il sipario sulle melodie,inizia la commedia delle fantasie...torna, prepotente,
il grido della vita che vuole essere vissuta.
In molti sentenziano la stravaganza altrui,considerando la Poesia possibile soltanto nella "vita reale",ma quì al pc siamo noi a dar vita
ad un flusso di energia,che tanto sazia la solitudine e allenta la morsa di tacite malinconie.
In questa mia poesia inedita cerco spiegazione circa il senso degli eventi,che troppo spesso ci travolgono in maniera inaspettata
o,forse,in maniera inaspettata ci viene concessa la "vista" e allora nulla ci appare come prima.
Possiamo lasciare che i nostri sensi vengano confusi,alienati,distratti,ma prima o poi iniziamo un timido dialogo con noi stessi,
forse perchè alla ricerca di Dio,forse per sperare di sentire il calore del Suo abbraccio o forse,semplicemente,perchè desideriamo una Dolcezza,
che ci scorra addosso,come sangue nelle vene...
" DIO ed IO "
Avevo un Dio
e lo chiamavo Davide
era con me
sempre
ed io
lo chiamavo Davide.
Col tempo
scomparve dalla mia mente
a stento
rammentavo il suo nome
sempre meno
ne avvertivo la presenza
mentre altri rumori
distraevano il mio cuore:
credevo d' esser vivo
e che Davide fosse un peso.
Varcai i limiti
e trovai il mio Eden
mangiai quel frutto
ed altri ancora
banditi ad uomini e donne
che diventano <banditi>
Ma la stanchezza
non si fece attendere:
arrivò
d' improvviso
a lacerarmi l'Anima.
La solitudine
come fumo
disegnava i miei spazi
e mai pensai a Davide
o mai volli pensarlo.
Io,amico ingrato e disonesto
Io,che non avevo più un Dio.
La sofferenza
trasudava dalla mia anima
quasi fosse una scommessa
ma avevo perso
ed ero solo
e quei rumori
non bastavano più.
Desideravo ardentemente
Dolcezza
capace di scaldarmi l'anima
e la leggerezza
di chi ancora sa sognare...
Incontrai la Dolcezza
sospirai in leggerezza
di Lei mi curai
e non permisi che andasse via...
perchè sapevo che incontrarla
non poteva essere stato un caso...
fu Davide.
La speranza di non essere mai dimenticati dal destino,da Dio,dal vortice di energie,di cui inconsapevolmente facciamo parte
e che contribuiamo ad alimentare,ogni qualvolta diventiamo " Fabbricanti di Emozioni" per noi stessi,ma ancor più se per gli altri....
Percorriamo cammini dolorosi e quando crediamo di non farcela più,quando crediamo che "Davide",se esistesse davvero,non
permetterebbe strazianti sofferenze,forse,in quell'attimo,diventiamo distratti e la Dolcezza che ci sfiora...non la percepiamo.
A Voi rivolgo i miei più cari Auguri,affinchè queste festività natalizie,nel freddo dell'Inverno,siano,in qualunque modo,scintilla
per le nostre passioni e che la scintilla diventi fuoco,capace di scaldare,in Poesia,la nostra anima appassionata.
DS.
