martedì 21 settembre 2010

Unicredit, il cda sfiducia Alessandro Profumo


Ancora in corso la riunione per definire i dettagli del passaggio di deleghe

21 settembre, 22:3

Unicredit, il cda sfiducia Alessandro Profumo ROMA - Il Cda di Unicredit ha sfiduciato all'amministratore delegato Alessandro Profumo. Lo si apprende da fonti del board, mentre la riunione è ancora in corso per definire, viene spiegato, "i dettagli degli ultimi passaggi di deleghe".
 La lettera con cui l'amministratore delegato, Alessandro Profumo, ha annunciato la volonta' di lasciare ha sollevato un vespaio all'interno del consiglio. Alcuni consiglieri si oppongono all'addio del top manager che ha traghettato la banca in questi anni fino a darle un profilo internazionale.
Una 'impasse' non prevedibile, fino a poche ore fa visto l'accordo di massima raggiunto dagli avvocati sulla buonuscita di Profumo e l'intenzione del banchiere di dare l'addio.
Tra l'altro sembrava ci fosse un comune 'malumore' tra i grandi azionisti schierati con il presidente, Dieter Rampl. La giornata dell'a.d., da 15 anni nel gruppo, e' iniziata presto come al solito. Un ingresso rapido in banca scivolando da un'entrata diversa da quella principale per 'bruciare' l'assalto dei cronisti.
Poi e' iniziato il giorno piu' lungo per l'ex McKinsey boy che ha lasciato anzitempo la sede (intorno alle 15) senza prendere parte al board. Un consiglio tuttavia affollato con la presenza (fino ad ora era apparso solo in videoconferenza) tra gli altri anche di Farhat Omar Bengdara, vice presidente dell'istituto ma soprattutto Governatore della Central Bank of Lybia che ha una quota del 4,98% dell'istituto.
Il cda che e' in corso da oltre tre ore e' presumibile che vada per le lunghe. E' diffuso infatti il timore di un salto nel buio che destabilizzi l'istituto soprattutto in mancanza di un nome condiviso come successore. A dare voce a queste perplessita' e' stata in giornata anche Salvatore Ligresti: ''Sono favorevole alla stabilita''', ha detto il numero uno di Fondiaria Sai, azionista di peso e consigliere di Unicredit.
I rapporti gia' tesi tra Profumo e i soci, e in particolare con le Fondazioni, sono precipitati negli ultimi giorni. A dare una spallata l''affaire' Tripoli e, in particolare, la gestione del rafforzamento della Lia nell'azionariato con i libici che hanno rastrellato in piena estate il 2,59%. Una mossa che ha sorpreso non poco lo stesso Rampl, completamente all'oscuro e che ha inasprito di fatto il dialogo con Profumo

Addio Sandra Mondaini


Aveva 79 anni, era nata l'1 settembre del 1931

Sandra Mondaini Sandra Mondaini
-- Spettacolo --
L'attrice si è spenta poco prima delle 13 all'ospedale San Raffaele di Milano dove era ricoverata da circa 10 giorni. Cinque mesi fa era scomparso il marito Raimondo Vianello

MISTERO CAPPELLANO da Giovan Sergio Benedetti Capannori

MISTERO CAPPELLANO da Giovan Sergio Benedetti Capannori

Non ho fatto il militare, non mi vollero, mi scartarono, non ho insistito.
Sarei curioso di sapere cosa fa un cappellano militare in guerra, suppongo pregare il Signore perché le bombe del proprio esercito stacchino più teste, più braccia e più gambe delle bombe nemiche, ci vedo una qualche contraddizione ma si, deve essere così.
Non si spiega però il caso in cui il cappellano sia anche generale di corpo d'armata del suo esercito come il cardinale Bagnasco.
Forse perché un generale  prega più forte?
Fortuna che noi italiani non possiamo partecipare a guerre perché lo vieta la Costituzione ed i nostri militari possono morire solo in missioni di pace, di pace, ecco, ora mi torna, un generale che ordina sempre di non sparare ma solo di scambiarsi segni di pace con le armi naturalmente.

Mimmo Paladino dona a San Patrignano la “Corale per Vincenzo”


Lunedí 20.09.2010 17:25

Per ricordare Vincenzo Muccioli è stata allestita anche una mostra fotografica. Grazie ad una cinquantina di foto, tra questi gli scatti di grandi fotoreporter come Mauro Galligani e Massimo Sestini, è possibile ripercorrere i suoi anni in comunità, dalle prime roulotte in cui venivano accolti gli ospiti alle foto dell’attuale villaggio, il tutto condito da quei sorrisi sotto i baffi e quegli abbracci carichi di energia che hanno fatto conoscere la sua immagine i tutto il nostro Paese. «Sono convinta che sarebbe stato contentissimo di questa mostra – ha affermato Antonietta, moglie di Vincenzo – Gli farebbe davvero piacere vedere quanto oggi sia apprezzata la sua opera. Ogni sua azione deve essere ricordata, perché è stato un grande educatore e ha davvero aperto una strada». A sostenere le sue parole anche Andrea, figlio di Vincenzo e oggi responsabile della comunità: «La sua grandezza è confermata dal fatto che Sanpa è ormai un punto di riferimento non solo in Italia, ma in tutto il mondo. Ogni settimana delegazioni estere vengono a trovarci per scoprire il nostro metodo, certi ormai del fallimento del trattamento farmacologico contro la tossicodipendenza e di come solo una risposta educativa sia efficace contro la droga». Una comunità in cui il ricordo di Vincenzo è oggi più vivo che mai: «Lo sentiamo al nostro fianco tutti i giorni e per noi è davvero piacevole condividere un evento a lui dedicato anche se poi siamo convinti che il modo migliore per ricordarlo è  ascoltare, accogliere e accompagnare i tanti ragazzi che sono con noi e che arriveranno».
La mostra rimarrà aperta fino al 26 settembre, tutti i giorni dalle 15 alle 21:30.


Maria Antonietta Muccioli moglie di Vincenzo Muccioli all'inaugurazione della Mostra dedicata al marito (Fotografia di Roberto Masi)
LE IMMAGINI
Un'installazione lunga 40 metri in ricordo di Vincenzo Muccioli. E' sulla parete della sala da pranzo di San Patrignano che Mimmo Paladino, l'artista napoletano apprezzato in tutto il mondo per la sua creatività, ha realizzato l'opera dedicata al fondatore della comunità.

L'inaugurazione, alla presenza dei 1500 ragazzi della comunità e delle centinaia di persone che hanno scelto di salire sulla collina riminese, è avvenuta in occasione dell'anniversario della scomparsa di Vincenzo.

Un'opera che parla delle radici dell'uomo, ma anche di Vincenzo Muccioli, come spiega lo stesso Paladino: "L'ho voluta realizzare concretamente assieme ai ragazzi di Sanpa che così vi hanno messo l'energia della comunità, l'energia che si respira in questo posto e che altro non è che quella di Vincenzo. Io non l'ho conosciuto personalmente, ma credo che se fosse nato a Napoli, sarebbe sorto dalla lava del Vesuvio. La lava, l'insieme degli elementi, come una forza capace di scuotere la terra".

Come è nata l'idea di questa installazione? "Andrea (Muccioli, ndr) mi ha chiesto che cosa potevo fare per ricordare suo padre. Mi sono così subito domandato quale fosse il luogo principale della comunità e ho pensato che fosse la sala da pranzo, dove si incontrano l'anima e il corpo, dove i ragazzi possono riposarsi, rifocillarsi, ma anche confrontarsi su quella che è stata la loro giornata. Nell'antichità nei refettori si dipingeva l'ultima cena e questo vuole essere qualcosa di simbolico per chi vive ogni giorno questo luogo".
Quindi si tratta di un'ultima cena? "Direi di no, ho fatto solo un parallelo. L'ho chiamata "Corale per Vincenzo", perché è pensata esattamente come un pentagramma su cui si posizionano gli elementi dell'opera. Lo spartito è dato dalle linee rosse su cui io e i ragazzi della comunità abbiamo posizionato elementi come pane, pesci, bottiglie, scarpe e cappelli. Simboli umili e poveri che simboleggiano le radici dell'uomo, quelle di ogni ragazzo entrato qua, rappresentati a loro volta dai numeri che segnano simbolicamente quanti individui sono passati da questa comunità".
Sulla parete ha trovato casa anche la storica sedia su cui si sedeva Vincenzo. Come mai? "La prima volta che sono entrato in sala da pranzo sono stato molto incuriosito da quella sedia. Ho domandato se fosse quella di Vincenzo e così ho azzardato la richiesta ad Antonietta e ad Andrea di poterla utilizzare".


corale san patrignano
La corale di San Patrignano

Due giorni fa ha annunciato che il 2 ottobre a Napoli oscurerà l'opera che ha donato al San Carlo in segno di lutto a fronte della politica culturale della sua città. A San Patrignano invece ha deciso di scoprire la sua nuova installazione. E' stato convinto dall'idea della comunità che vede nella ricerca della bellezza un fondamento per il recupero dei ragazzi? "Diciamo che il fatto di coprire un'opera è per sollevare un dibattito a Napoli. Però sono assolutamente d'accordo con il principio che segue Sanpa. Se le città oggi avessero il senso del bello credo che ci sarebbero meno sofferenze rispetto a quanto non ce ne sono. La bellezza migliora le persone e mi dispiace davvero tanto che l'architettura contemporanea lavori soprattutto per il profitto, che è ciò che fa scadere la nostra società".

Pensiero di "Boss(i),

Dopo i Clochard, ecco i bambini ed i ragazzi senza Scuola.

Dopo i Clochard, ecco i bambini ed i ragazzi senza Scuola.